Da sempre la nostra casa di riposo ha nutrito l’aspirazione di precorrere i tempi, anticipando e accompagnando i cambiamenti, adattandosi per fornire risposte adeguate e allo stesso tempo mantenere l’impronta originale di apertura e accoglienza che contraddistingue il nostro approccio alla cura della persona anziana. Per questo motivo abbiamo affrontato, nel corso degli ultimi anni – e con particolare intensità nel 2013 – il processo di accreditamento regionale ai sensi della L.R. 514/09, come un’opportunità per mettere alla prova i nostri processi, le nostre soluzioni, le nostre eccellenze e per confrontarci con i requisiti ambiziosi della normativa nell’ottica del consolidamento e del miglioramento. L’anno 2014 ci vedrà impegnati nell’ultima fase di questo processo: il raggiungimento di tutti i requisiti richiesti e l’ottenimento dell’accreditamento definitivo.
Un’altra sfida con la quale continueremo a confrontarci riguarda la difficile congiuntura economica che sta attraversando il nostro Paese e la contestuale modificazione sociale che vede, da un lato, l’invecchiamento della popolazione, l’aumento dell’aspettativa di vita ed un forte incremento del livello, dei costi e della qualità delle cure, e dall’altro una contrazione costante delle risorse disponibili per l’assistenza e la non autosufficienza.
In questo frangente, le iniziative sociali devono trovare il modo di coniugare risparmio ed efficacia degli interventi, ottimizzando i processi senza mai perdere di vista il maggior bene della persona. Il nostro impegno, in quanto Onlus ed espressione dei valori di una realtà religiosa, rimarrà costante nel cercare di non scaricare sul risparmio privato, ossia sulle famiglie, l’onere di questi cambiamenti epocali. La pressione sulle famiglie è al limite di guardia, ed ogni attore sociale deve porsi l’obiettivo di distribuire equamente tra tutti i portatori di interesse le conquiste e i recuperi di efficienza che è possibile realizzare nel campo dell’assistenza all’anziano.
Un importante aiuto nel miglioramento dei nostri processi può arrivare dalla tecnologia. Ma è necessario che la progettazione sociale includa la tecnologia fin dalle primissime fasi, in modo da sfruttarne appieno le potenzialità e favorirne l’inserimento armonico all’interno dei sistemi di cura, evitando di ragionare solo attraverso i vecchi schemi che ormai non sono più sostenibili. Il nostro contributo – come struttura che ha già introdotto diversi elementi di automazione dei propri processi, non ultimo il robot per la preparazione dei farmaci – dimostra come l’introduzione attenta dell’innovazione può portare significativi miglioramenti nella qualità e nella sicurezza del servizio, riducendo, nel contempo, i tempi e i costi di effettuazione delle attività quotidiane.
I dati e le statistiche contenute in questo bilancio sociale vogliono essere la dimostrazione concreta del nostro impegno verso gli obiettivi di aiuto ed inclusione che ci siamo dati. Evidenziano i nostri punti forti, ma anche le nostre criticità. Rappresentano un nuovo punto di partenza per proseguire nel miglioramento di questa nostra istituzione, coinvolgendo ogni persona che intrattiene relazioni con la nostra realtà, coinvolgendo il territorio e i suoi bisogni, consapevoli che solo lavorando assieme saremo capaci di dare quelle risposte di cui la nostra società ha un estremo bisogno. Questo è il secondo anno che Casa Mia elabora un Bilancio Sociale della propria attività. E di per sé questo potrebbe essere già un traguardo: mettere a sistema un certo tipo di impostazione gestionale.
Quest’anno, ancora, il Bilancio si concentra su dati relativi alle risorse impegnate in termini quantitativi, di disponibilità e di organizzazione. Dal prossimo anno, ed è un impegno formale che prendiamo, il taglio del Bilancio sarà di tipo qualitativo, concentrandosi, per quanto possibile su elementi legati al risultato dell’azione di cura che Casa Mia svolge. Le tecnologie informatiche, alle quali accenniamo sopra e delle quali ci avvaliamo nello svolgimento del nostro servizio infatti, offrono la possibilità di leggere il nostro quotidiano in termini di qualità dei risultati, raccogliendo informazioni sistematiche sull’evoluzione della salute, del benessere e della qualità di vita degli ospiti che beneficiano del nostro intervento. Un’impostazione dalla quale ci aspettiamo di avere ulteriori elementi informativi che ci consentano di crescere ulteriormente verso la soddisfazione delle esigenze dei nostri ospiti.
Per concludere ci sembra doveroso menzionare il fatto che questo Bilancio viene firmato dal direttore uscente Giuseppe Cupertino e da quello entrante Walther Soranna per sottolineare l’impegno ad una continuità nel percorso di questa opera fortemente sostenuta dalla Chiesa Avventista, in particolare con l’erogazione di quote importanti dell’8 per mille ricevuto in base alle scelte degli italiani ai quali va tutta la nostra riconoscenza.
Giuseppe Cupertino
Segretario Generale Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno
Walther Soranna,
direttore Casa Mia Onlus