L’alimentazione dell’anziano deve soddisfare in giusta misura due compiti essenziali:
1. quello nutrizionale e
2. quello psicologico.
– Il primo per rispettare l’introduzione di una quantità corretta di calorie;
– Il secondo, per assecondare il piacere di abitudini che si sono consolidate negli anni, privilegiando gusti e certe preferenze.
Le abitudini alimentari, che fanno parte di un patrimonio di tradizioni personali sono importanti, ed è bene che non siano, se possibile, modificate salvo se tale modifica non è imposta da una precisa necessità curativa. Per queste ragioni è consigliabile mantenere nella normale dieta della persona anziana quei piatti tipici che hanno costituito per il passato specifiche e ricercate preferenze e hanno avuto un ruolo importante e gradito nell’alimentazione.
Per questo ci è parso bene mettere in evidenza quella parte della nostra struttura che di norma viene tenuta “nascosta”. Ma attenzione, se pur nascosta risulta essere la più importante perché tra i bisogni primari dell’uomo, c’è il cibo. Allora, come non evidenziare non soltanto la cucina, ma anche chi al suo interno opera. Nella foto possiamo ammirare due rari esemplari di cuoche moderne alle prese con fornelli e cibi. Come non dire grazie a Nita e Marta; ma non vogliamo dimenticare Elena, Ecker e il mitico chef Salvatore i quali al momento della foto erano “fuori servizio”.