L’infermiere è una figura professionale che da diversi anni avvince con successo un ragguardevole numero di giovani. Tra questi anche Filippo Mazzini (29 anni) ed Elena Schiumarini (19 anni) che hanno svolto 5 settimane di tirocinio infermieristico presso “Casa Mia”, per un totale di 180 ore. Concedendo un’intervista al termine del loro percorso formativo, i due studenti tirocinanti rilasciano alcune “pillole” dell’esperienza vissuta.
Di cosa vi siete occupati durante questo tirocinio? E’ stato utile?
Elena (E): “Ci siamo occupati di tutta l’assistenza in generale. C’è stato dato un programma dall’Università con tutte le procedure infermieristiche da eseguire. Il tirocinio è stato estremamente utile, tanto più che per la formazione nella nostra professione la pratica è importantissima.”
Filippo (F): “Sì esatto. Abbiamo misurato i parametri, aiutato a nutrire gli ospiti, a mobilizzarli; abbiamo messo cateteri e assistito a momenti di emergenza. Tutte attività da infermiere al primo anno.”
C’è qualche situazione particolare che hai vissuto in questo periodo che vorresti condividere con noi? Magari qualcosa che ti ha colpito.
E: “Non la condivido con piacere, ma sicuramente l’esperienza che mi ha colpita più di tutte è stata vedere una persona morta, non l’avevo mai vista prima. Ho capito anche quanto è importante rimanere professionali in certe situazioni. Inoltre mi ha colpito molto l’animazione con gli anziani del nucleo per la relazione che si instaura.”
F: “Anche a me ha colpito ovviamente la morte di un ospite. Del resto sono rimasto affascinato da tutte le attività e le feste che si svolgono qui a Casa Mia; non credevo che funzionasse così una Casa di Riposo, invece è giusto.”
Alla fine di questa esperienza cosa ti porterai come bagaglio personale?
F: “Tecnicamente ho imparato tante attività da infermiere e ho imparato anche a relazionarmi molto meglio con l’anziano. Prima parlavo solo con i miei nonni, altri non ne conoscevo. Qui invece ne ho conosciuti molti ed è stato molto bello.”
E: “Sì, è un’ottima esperienza di vita che ti insegna molto a livello personale e morale. Spesso, quando vedi un anziano che sta male e che ha problemi cognitivi, non sai come relazionarti con lui. Ho imparato anche la pazienza, l’organizzazione, l’ordine. Penso che complessivamente ci abbia reso delle persone un po’ migliori e più adatte a questo lavoro, perché il tirocinio serve proprio a questo.”
Al termine di questo breve viaggio, con buona sintonia, Elena e Filippo si sono riconosciuti stanchi, ma davvero soddisfatti e contenti. L’intervista si è conclusa con malinconia. Difficile per loro dover andare via dopo essersi abituati al luogo, trovandosi bene anche coi colleghi, e dopo essersi affezionati ai “nonnini” di Casa Mia.
Ma ci hanno lasciato con una promessa: “Torneremo a salutarvi!”
Grazie di cuore per il vostro servizio e per aver donato parte di voi a questa famiglia!