Anziani e Dignità
Una gran parte del dibattito sulla dignità delle persone fragili, e in particolare delle persone anziane, si concentra sulla tutela dagli abusi.
Questo è comprensibile, alla luce della frequenza con cui la cronaca ci restituisce episodi di gravi e gravissimi maltrattamenti che ci fanno inorridire e scuotono le coscienze. Tuttavia è opportuno ricordare che la dignità si articola
in numerose piccole attenzioni che sono possibili solo in un contesto dove una radicata e intransigente cultura del rispetto per la persona crea un ambiente di vita e di lavoro che
pone un argine, potente ed invalicabile, verso ogni comportamento negligente o noncurante.
Abusi e maltrattamenti sono solo la punta di un iceberg, fatto d’indifferenza (verso le persone) e alienazione (dei lavoratori).
Per questo motivo abbiamo voluto dedicare il focus del bilancio sociale 2017 al tema della dignità, che per noi significa anzitutto relazione.
Il nostro orientamento, il nostro sforzo, è quello di fare della persona anziana il soggetto di una relazione di qualità, e non l’oggetto cui si applicano delle tecniche, delle manovre, delle cure. E’ questa consapevolezza, questa sensibilità, che cerchiamo di consolidare nella nostra organizzazione, per realizzare un ambiente dove ogni anziano
possa sentirsi valorizzato e rispettato nella sua integrità
di persona.
Questa attenzione alla relazione si esprime, nella nostra realtà, nella presenza di due animatrici a tempo pieno, il cui ruolo è proprio quello di mettersi in relazione con gli anziani (e
non, come alcuni erroneamente pensano, di “intrattenerli”), della psicologa, dei cappellani (una splendida coppia pastorale) e di un gran numero di giovani volontari che dedicano il loro tempo ai nostri ospiti per rendere più gioiosa la loro giornata. Ma si esprime anche nella formazione del nostro personale assistenziale e sanitario, capace di affiancare alle competenze tecniche il calore di un interessamento e di un affetto autentico.
Nel 2018, proprio per potenziare le nostre capacità di metterci in relazione con le persone fragili, abbiamo promosso un corso di formazione sulla tecnica dell’approccio capacitante,
che consente agli operatori di migliorare il livello di comunicazione con le persone più disorientate, e abbiamo proposto questo corso anche ad altre strutture del territorio. Vi daremo conto di questa esperienza nel bilancio
sociale del prossimo anno.
Il direttore
Walther Soranna