D: Architetto Sassi, innanzitutto grazie per il suo gentile contributo a questa nostra intervista. Vorremmo iniziare chiedendole di aiutarci a mettere a fuoco il progetto in essere. Ci può spiegare in cosa consiste l’intervento inerente all’ampliamento di “Casa Mia”?
R: L’intervento in oggetto è inerente all’ampliamento della Casa di riposo “Casa Mia”, un’opera sociale voluta dalla Chiesa Cristiana Avventista Italiana, nata con l’obiettivo di fornire servizi aperti al pubblico per il culto religioso e la cura dell’anziano in funzione delle sue esigenze e delle sue abitudini personali.
Sita in Forlì, via Curiel 53, la struttura viene ampliata per attendere a molteplici risultati: maggiori spazi per la vita di tutti i giorni e per le occasioni speciali di apertura e condivisione, beneficio per gli ospiti del complesso, soddisfazione degli operatori, soddisfazione dei familiari.
I nuovi elementi progettuali preposti a questo sono:
– la hall al piano terra
– la saletta operatori al piano primo
– il salone al piano secondo
– il giardino sul terrazzo e il percorso anulare a quota
-il locale interrato

D: Quali erano gli obiettivi all’origine dell’intervento da voi progettato?

R: La proposta progettuale sviluppata dai tecnici dello studio Clusterize (arch. Simona Zoffoli, arch. Sassi Pier Matteo, geom. Foca Fabrizio) ha preso in esame diversi aspetti che ha inteso valorizzare e risaltare nel progetto, tra cui l’aspetto bioecologico e, soprattutto, la partecipazione a diversi livelli degli utenti e degli operatori. L’obiettivo è stato quello di realizzare appunto un progetto il più possibile condiviso tra i diversi portatori d’interesse.
D: Nello specifico, ci può ragguagliare circa la definizione dell’intervento?

R: Partiamo dalla hall al piano terra e la nuova distribuzione.
L’intervento di ampliamento consta, per lo più, nella creazione di un grande volume inserito in quella che era la vecchia “Piazzetta ad Ca Mi” chiusa, inizialmente, sui tre lati dal vecchio edificio. La nuova facciata che spicca sui fronti esistenti diventa formalmente un punto di riferimento a scala urbana che rende immediata l’individuazione della struttura. Si viene a creare così, a piano terra, una reception spaziosa e ospitale a doppio volume, in stretta relazione con l’ambiente esterno limitrofo, atta a ricevere i diversi fruitori della struttura, in particolare quelli che presentano difficoltà cognitive. La scelta strutturale dei pilastri nella zona centrale, lascia libertà per un’ampia vetrata favorendo un’ottima illuminazione e la percezione di continuità con lo spazio esterno. All’interno, partendo dal porticato esistente, viene ricavata una bussola che serve da controllo per le dispersioni energetiche e da filtro visivo per una miglior controllo sugli ospiti. Dallo stesso portico parte il front office organizzato in arredo aperto visivamente sulla sala e sui vari punti di accesso veri e propri della struttura.
La diversificazione proprio degli accessi, in riferimento a chi li fruisce, e la necessità di ausilio al personale per lo spostamento dei carrelli ai vari piani, ha reso necessario il completamento della distribuzione verticale con nuovi sistemi di sollevamento: un secondo ascensore che dalla hall collega tutti i piani della struttura, a servizio della parte nord-est in particolare per i visitatori che non devono addentrarsi all’interno della struttura e un montalettighe a sud-est, vicino all’esistente, in modo da rendere molto più veloce il trasporto degli utenti che necessitano di soccorso.

All’interno del doppio volume della hall di ingresso alla struttura, è stato creato uno spazio con accesso dal piano primo, vicino al nuovo ascensore, in zona centrale rispetto al complesso, di facile e veloce accesso e collegamento, a supporto delle esigenze manifestate dagli operatori.
Il nuovo ampliamento previsto al piano secondo prevede la costruzione di una sala polivalente comune, che affiancherà quella esistente, e di alcuni spazi di servizio come l’angolo ristoro e la guardiana. Quest’ultima, in posizione centrale e strategica, permette di avere sotto controllo facilmente i due grandi ambienti. Da questi si potrà poi accedere verso l’esterno, attraverso due rampe, al giardino e alla passeggiata anulare.
A ridosso della struttura viene creato un percorso “ad anello” esterno/interno che, partendo dalle sale di piano secondo, collega, grazie alle rampe, la terrazza giardino sopra la chiesa e il terrazzo esistente, senza soluzione di continuità, permettendo di far fronte all’esigenza di movimento e stimolo di alcuni ospiti. La rampe e i percorsi che attraversano il fronte sono protette da una struttura metallica che permette ai rampicanti di estendersi, creando una parete verde “schermante” nei mesi caldi e, perdendo la foglia, lasciando filtrare maggior luce nei mesi invernali. La maglia inoltre garantisce un filtro diffuso ai raggi solari impedendo l’alternanza luce/ombra che potrebbe alterare la percezione degli spazi. Il percorso creato, permette una percorrenza interna/esterna di tutta la parte est del piano secondo, con l’idea di collegare in un futuro tali percorsi con il piano primo del Centro Commerciale attraverso un collegamento a quota leggermente inclinato.
In corso d’opera è stata valuta e colta l’opportunità di realizzare anche un piano interrato che, con accesso diretto dai corridoi esistenti, è stato adibito a locale spogliatoio per gli operatori suddivisi per sesso e per le varie mansioni. Non mancherà una zona, illuminata con due scannafossi presenti in facciata, per il relax e la pausa dei collaboratori.
Grazie Architetto Sassi. Per concludere questa nostra intervista, vogliamo ricordare la Cerimonia di Inaugurazione dei nuovi ampliamenti fissata per il 30 settembre prossimo alle ore 16,30. Per la circostanza ci saranno più interventi delle Autorità invitate per la circostanza. L’invito è rivolto a chiunque lo desidera.

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